a**urdo cosa accadde quando ti vidi per la prima volta
portavo un cuore entrando nella stanza
ma uscendo non lo avevo più:
Amore, come vetro, lo infranse al primo colpo.
Ah quanto tempo è passato da quel temporale,
un rimedio ti avevo dato per le corde vocali
e tu mi hai disegnato una libellula che dice: "vola da solo",
l'avrei dovuta prendere in parola ma io non seguo mai la prima strada
e poi un numero di cellulare sul quale ancora, sei anni dopo, ti fai chiamare.
E da lì mille peripezie, traversate atlantiche-ultra-continentali
case nelle valige e valige nei corridoi,
belle scatole da conservare, stivare per ricordare, accumulare nastri, carte, fotografie, passamanerie.
E adesso ho voglia di contatto, di scriverti e parlarti,
volgermi a te e ritornar nella tua vita,
restituirti quello che mi hai dato
e nonostante il cuore infranto, da lontano, ho voglia di esser grato.
Ieri sono stato sotto dove ora c'è un enorme specchio
e finalmente ho ritrovato il disco dei Black Sabbath
se lo guardi girare può ipnotizzare
l'etichetta spirale diventa un cono che sale, sale, tridimensionale.
Era una notte golosa di musa, una candela devo aver accesa
nell'illusione di rimaterializzare il nostro disordine speciale
di abbigliamenti sbagliati casuali, odori eterosessuali
e una vasca da bagno e noi immersi nel vino rosso, brindare.
a**urdo cosa accadde una volta uscito da quella stanza
Trasformazione radicale di tutto il mio universo
Il cuore in pezzi separati nel petto conservati
Come i frammenti degli specchi su cui rifletto mille volti
Che possono scegliere, desiderare, idolatrare, venerare
Provar piacere carnale
Ma dopo un tale amor non possono più amar.
portavo un cuore entrando nella stanza
ma uscendo non lo avevo più:
Amore, come vetro, lo infranse al primo colpo.
Ah quanto tempo è passato da quel temporale,
un rimedio ti avevo dato per le corde vocali
e tu mi hai disegnato una libellula che dice: "vola da solo",
l'avrei dovuta prendere in parola ma io non seguo mai la prima strada
e poi un numero di cellulare sul quale ancora, sei anni dopo, ti fai chiamare.
E da lì mille peripezie, traversate atlantiche-ultra-continentali
case nelle valige e valige nei corridoi,
belle scatole da conservare, stivare per ricordare, accumulare nastri, carte, fotografie, passamanerie.
E adesso ho voglia di contatto, di scriverti e parlarti,
volgermi a te e ritornar nella tua vita,
restituirti quello che mi hai dato
e nonostante il cuore infranto, da lontano, ho voglia di esser grato.
Ieri sono stato sotto dove ora c'è un enorme specchio
e finalmente ho ritrovato il disco dei Black Sabbath
se lo guardi girare può ipnotizzare
l'etichetta spirale diventa un cono che sale, sale, tridimensionale.
Era una notte golosa di musa, una candela devo aver accesa
nell'illusione di rimaterializzare il nostro disordine speciale
di abbigliamenti sbagliati casuali, odori eterosessuali
e una vasca da bagno e noi immersi nel vino rosso, brindare.
a**urdo cosa accadde una volta uscito da quella stanza
Trasformazione radicale di tutto il mio universo
Il cuore in pezzi separati nel petto conservati
Come i frammenti degli specchi su cui rifletto mille volti
Che possono scegliere, desiderare, idolatrare, venerare
Provar piacere carnale
Ma dopo un tale amor non possono più amar.