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La favola dell'amore inventato Lyrics

C'era un mastro vetraio di Murano
che non sbuffava né ansimava invano.
Scolpiva l'alito dei suoi polmoni,
modellava sospiri e esalazioni.
L'anima in eccedenza espettorava,
sotto vetro il suo fiato imprigionava.
Sembrava un silenzioso trombettiere.
La sua nota era emettere un bicchiere.

Un giorno che provava strane voglie
dentro quel magma si soffiò una moglie.
La ragazza si solidificò.
Ignuda e trasparente la sposò.

Lei col vetril la doccia si faceva,
fino a splendere astratta. Poi piangeva.
Piangeva per il suo corpo invisibile:
si commuoveva di essere insensibile!

Scorri, lacrima, ma non lucidarmi,
perché sono stufa di cancellarmi.
Ma su di lei niente lasciava traccia:
chi non ha cicatrice non ha faccia.
Sono un quadro vuoto senza cornice.
Chi non ha faccia non ha cicatrice.

Un matrimonio come un altro. Un giorno
lei lo beccò che guardava un film p****.
Lo schermo vitreo del televisore
era imbottito di carne e sudore.

Le immagini d'amore si stipavano,
premevano sul vetro, lo curvavano.
Le immagini d'amore si stipavano,
premevano sul vetro, lo curvavano.
Disse al suo sposo: Io non so trattenere
nemmeno l'ombra delle cose vere!
Mi hai fatta fragile, non mi vuoi forte.
Sono il tuo desiderio e la mia morte.

Andò in frantumi, le si spezzò il cuore:
puzza di chiuso sprigionò il suo amore.
Andò in frantumi, le si spezzò il cuore:
puzza di chiuso sprigionò il suo amore.

Siamo una fiala, siamo solo l'orma
del primo soffio che ci ha dato forma.
È il fantasma dell'innamoramento
che ci riempie e ci svuota. È come un vento
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Banda.25 (2006)
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